Vino analcolico - L'effetto " placebo" esiste

Indice:
- Premessa
- Vino analcolico: l'effetto placebo
- Vini senza alcol: al palato?
- Vino analcolico fa male - e i vantaggi?
Siamo onesti: non si può fare una "sbornia" con i nostri prodotti.
I nostri prodotti sono tutti senza alcol derivati da birra e vino dealcolato 0.0, quindi analcolico.
Tuttavia, in molti riferiscono di avere la sensazione di assumere alcol sorseggiando le bevande dealcolate, sia nella birra, ma in particolare nel vino cosiddetto " analcolico ", in quanto l’effetto rilassante e “ accomodante ” dato dal vino tradizionale è simile.
Com’è possibile?
Proviamo a fare luce sul mistero !
" Un giorno senza sorriso è un giorno perso " Charlie Chaplin
Vino analcolico: l'effetto placebo
La risposta ancora una volta arriva dalla scienza e sembra essere legata ai ricordi o "memorie".
Quando beviamo del vino tradizionale creiamo degli appositi percorsi neuronali che ci consentono di conservare nel cervello tale esperienza sotto forma di ricordo.
Nel nostro cervello ciò si verifica con un aumento dei dendriti e dei bottoni sinaptici dove vengono rilasciati i neurotrasmettitori. ( ad es. dopamina, acetilcolina ecc )
Semplificando il concetto, la ricerca neuroscientifica ci dice che un ricordo o memoria corrisponde all’ attività sostenuta di alcuni neuroni, e alle loro modifiche strutturali, che mantengono nel tempo memoria di ciò che facciamo.
Perciò non solo nella formazione di un ricordo ma anche mentre ricordiamo la mente rilascia neurotrasmettitori, tra cui il principale è l'acetilcolina; che, come pubblicato recentemente in un articolo su Nature neuroscience , è la stessa coinvolta anche nei meccanismi di formazione della memoria ( di un ricordo ), dove si giunge alla conclusione che:
" ricordare è tra le principali cause del dimenticare "
(Non a caso in persone che soffrono di Alzheimer, vi è un depauperamento dell'acetilcolina nel cervello)
Tornando al vino dealcolato 0.0, i percorsi sensibilizzati dal vino tradizionale sembrano giocare un ruolo fondamentale anche nell'esperienza analcolica;
I percorsi neuronali attivandosi, e quindi rilasciando neurotrasmettitori, fanno ottenere questa sensazione, che definirei " placebo " , spesso inspiegabilmente descritta dai consumatori.
" Il paragone con i ricordi è senza dubbio azzeccato "
Tutti noi quando pensiamo a momenti particolarmente belli, passati o futuri, attiviamo percorsi neuronali che ci fanno sentire bene pur non essendo materialmente vissuti in quel momento.
" In particolare i ricordi olfattivi, per esempio, vengono facilmente stimolati, proprio perché gli odori veicolano delle emozioni "
Di fatto l'esame olfattivo di un vino risulta essere la fase più importante.
Il bouquet di un vino può essere percepito solo dal nostro naso, in cui lo stesso ne anticipa il gusto.
L'olfatto umano infatti è ben 25.000 volte più sensibile del gusto, e può distinguere più di 400.000 odori, a differenza del gusto che si basa su quattro percezioni principali.
Infatti anche durante la bevuta vi sono delle sensazioni dette " retronasali ": causate dal vino che scaldandosi rilascia numerose sostante volatili volte a risalire le cavità nasali.
Una volta svelato l'arcano passiamo all'esperienza vera e propria.
Vini senza alcol
Gli ultimi vini analcolici, o meglio, bevande derivate da vini dealcolati immessi in commercio, tolto l'alcol, rimangono presso che invariati al sapore. Di certo le sensazioni, soprattutto per gli addetti al settore, non sono paragonabili all'originale, ma il vino analcolico può essere comunque affine, e piacevole al palato per chi non è cosi vanitoso.
Del resto è noto che l’alcol etilico ha effetti positivi a livello sensoriale esaltando i profumi, infatti al naso solitamente perde un po', ma non troppo, i profumi varietali (floreali - erbacei - fruttati)
Il sapore solitamente è gradevole e dolce anche se spesso può dare l'impressione un po' " annacquata ", ma ciò non infastidisce chi ama i vini snelli e beverini. Ovviamente quando parliamo di vino analcolico parliamo sia di vino rosso, bianco, rosato, ma anche di spumante analcolico nelle sue varianti secco o molto secco (dry e extra dry, sweet) o dolce.
Nella versione " spumantizzata " solitamente l'assenza di alcol al palato sembra essere " mascherata " meglio.
La bolla copre un po' la mancanza di alcol ed è ideale soprattutto per chi si avvicina per la prima volta a questi prodotti. Direi che i vini dealcolati 0.0 sono da capire e occorre innanzitutto uno sforzo culturale.
P.S. Spesso si consiglia di servire il vino analcolico freddo, anche nel caso del vino rosso, in quanto sembra sopperire alla mancanza di alcol ed esaltarne gli aromi.
vino analcolico fa male? I vantaggi?
I vantaggi di bere un vino analcolico, più correttamente definita bevanda analcolica da vino dealcolato, sono gli stessi del vino tradizionale, ma senza effetti collaterali legati all'alcol, naturalmente prodotti dal processo di vinificazione.
Nell’uva sono presenti numerose sostanze nutritive quali zuccheri, vitamine, sali minerali, fibre, polifenoli.
Tra questi i polifenoli, sono quelli a cui si attribuisce la maggior parte dei benefici dell' assunzione di uva e i suoi derivati.
L'uva, infatti, è il frutto più ricco in polifenoli pur subendo, nella sua composizione, una forte influenza da fattori ambientali, malattie della pianta ( ad. es. infezioni fungine ), e processi durante la lavorazione.
I polifenoli contenuti nel vino sono divisi in:
- flavonoidi, la categoria più abbondante
- non flavonoidi
Nella categoria dei flavonoidi il maggior effetto antiossidante è ottenuto dagli antociani o antocianine, ottenuti dalle bucce dell'uva e responsabili della colorazione del vino; infatti è maggiore il suo contenuto nel vino rosso, in quanto il mosto rimane sulle bucce più a lungo.
Nella medicina tradizionale agli antociani sono conosciuti per le proprietà antipiretiche, antiaging e spesso consigliati in caso di disturbi epatici, infezioni, raffreddori, e ipertensione arteriosa. Grazie alla loro azione anti radicali liberi aiutano a prevenire danni al DNA e a prevenire forme tumorali.
Nella categoria dei polifenoli non flavonoidi il più importante è sicuramente il resveratrolo.
Il resveratrolo è un polifenolo " fitoalessina " antinfiammatorio con effetto antiossidante; utile per contrastare la formazione di colesterolo nel sangue e con effetti beneficî su tutto l' apparato cardiovascolare.
Si può trovare in diversi vegetali, (frutti di bosco mirtilli, frutta secca come arachidi, pistacchi e così via) consigliato spesso dai dermatologi proprio la sua funzione di incentivare la produzione di collagene, donando tono ed elasticità alla pelle.
Il resveratrolo è anche noto per le sue proprietà antitumorali inibendo la proteina pro - infiammatoria interleuchina 6 (IL-6), di cui alti livelli nell' organismo sono collegati ad una minore possibilità di sopravvivenza in pazienti con cancro al seno.
Inoltre grazie alla capacità di contrastare la formazione dei radicali liberi espleta una potente azione antitumorale rallentandone la diffusione.
Che aspetti? Gustati la nostra esperienza senza effetti collaterali.
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