Vino analcolico: storia e tradizione del vino verso lo 0,0 | Myalcolzero
Vino Analcolico Wikipedia: il percorso verso lo 0,0%
- Alcol e vino analcolico: un legame storico
- Vino e birra come sostituti dell'acqua
- Alcol in età moderna e contemporanea
- Vino analcolico: il ritorno alle origini
alcol e vino analcolico: un legame storico
L'alcol ha accompagnato l'umanità nel suo percorso evolutivo per migliaia di anni, con stime che collocano le prime bevande alcoliche oltre 20.000 anni fa. Si ritiene che i primi agricoltori e cacciatori preistorici fossero già a conoscenza degli effetti psicoattivi di questa sostanza.
Le origini delle bevande alcoliche sono legate alla fermentazione di uva e cereali, pratica comune fin dall'epoca dei Sumeri e degli Egizi, che non solo producevano e consumavano vino e birra ma iniziavano anche a riflettere sui loro effetti, sia benefici che nocivi.
Nell'antichità, l'acqua spesso non era considerata sicura per il consumo a causa della sua qualità dubbia e della mancanza di metodi di depurazione, spingendo così verso il consumo di bevande fermentate come vino, birra e altri fermentati come il pulque, derivato dall'agave messicana, o le varietà fermentate di riso in Cina.
In quel periodo, la birra e il vino erano considerati veri e propri alimenti, consumati da tutti, a prescindere dall'età. Le civiltà occidentali antiche, tra cui quelle babilonese, egiziana, romana e greca, credevano che bere acqua potesse portare a malattie gravi o addirittura alla morte a causa della sua impurità. Di conseguenza, era usuale idratarsi con bevande fermentate, ritenute più sicure. Solo più tardi iniziò la pratica di bollire e depurare l'acqua, un metodo già in uso in alcune civiltà orientali.
“Nel vino c'è la saggezza, nella birra c'è la forza , nell’ acqua ci sono i batteri.” Proverbio tedesco
Vino e birra come sostituti dell'alcol
L'acqua è un elemento essenziale della nostra dieta, ma sostituirla parzialmente con bevande fermentate potrebbe non essere così irrazionale. Tra gli alimenti fermentati benefici per l'uomo, troviamo non solo vino e birra, ma anche kefir, kombucha, sidro, yogurt e aceto.
Le bevande fermentate sono ricche di enzimi, vitamine, sostanze nutritive e microrganismi prodotti dalla fermentazione. Questi componenti possono offrire diversi benefici per la salute.
Il problema principale resta il contenuto alcolico, che può compromettere gli effetti benefici e la salubrità delle bevande nel lungo termine, in caso di consumo cronico. L'alcol è una sostanza tossica che non fornisce benefici al corpo umano; anzi, può scatenare una risposta immunitaria che varia a seconda della dose consumata e dello stato di salute degli organi incaricati di metabolizzarlo.
La risposta immunitaria può dipendere da molti fattori specifici dell'individuo, ma nel tempo può peggiorare, portando a problemi vari, come malattie autoimmuni, immunodepressione, patologie epatiche e danni a diversi organi.
Già nell'antichità si erano osservati alcuni di questi problemi, nonostante le conoscenze e le alternative disponibili fossero limitate.
Alcol nell' Era moderna e contemporanea
Più avanti, nel XIX secolo, l'industrializzazione diede il via al processo di urbanizzazione, che proseguì anche nei secoli successivi. Questo portò alla creazione di infrastrutture essenziali per la gestione e la depurazione dell'acqua. La disponibilità di acqua potabile contribuì a ridurre il consumo quotidiano di bevande alcoliche, relegandole a un consumo più occasionale.
Nel 1919, gli Stati Uniti introdussero una legge che proibiva la fabbricazione, la vendita e il consumo di alcol, inaugurando il periodo del proibizionismo. Come è noto, questa politica non riuscì a diminuire il consumo di alcol; al contrario, aggravò il problema incrementando il mercato nero e scatenando conflitti tra contrabbandieri. Nel 1933, la legge fu abrogata da Franklin Delano Roosevelt, segnando la fine del proibizionismo e l'avvio di una regolamentazione legale da parte dello Stato, che iniziò a controllare la produzione di alcolici e a tassarne i proventi.
il primo vino analcolico italiano
Da allora, il vino analcolico è diventato una realtà con la quale possiamo riscoprire le radici della nostra cultura, integrando nella nostra quotidianità bevande fermentate che sono benefiche e non hanno effetti nocivi a medio e lungo termine.
Questo ci offre la possibilità di godere delle bevande derivate dalla natura e migliorate dall'intervento umano, contribuendo alla nostra salute e prevenendo malattie legate all'invecchiamento, per una terza età tutta da vivere.
In fondo la storia si ripete... però mai allo stesso modo.
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1 commento
Non spiegate come togliete alcool dal vino. Si evapora? Si agiingono altri prodotti? I miei ospiti sono delusi x il gusto troppo leggero e fruttato, ma io non demordo!